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Capodanno e animali: quando il cuore trema di paura

L’articolo aiuta a comprendere le emozioni degli animali durante la notte di Capodanno e suggerisce rimedi pratici per tutelarli e supportarli.

Cuori che tremano: un appello per un Capodanno più sereno insieme ai nostri animali

“Se il tuo cane ha paura ignoralo altrimenti rinforzi la sua paura.”

All’alba del 2025 possiamo ancora dare credito a queste affermazioni?

L’articolo esplora il delicato tema degli animali e della notte di Capodanno attraverso cenni dell’affascinante Teoria Polivagale di Porges, argomento che riscuote in me grande interesse sia per storia di vita e percorsi personali di crescita, sia per gli studi che di conseguenza porto avanti nell’approccio con gli animali.

L’articolo contiene anche consigli pratici da attuare la notte del 31 dicembre per tutelare il più possibile gli animali dal terrore dei botti.

Billy e i botti di Capodanno: una storia di paura e connessione sociale

Ricordo ancora Billy, il nostro primo cane, un pastore trovatello che un giorno decise di seguirci di ritorno da una passeggiata in campagna. A noi, allora bambini, non sembrava vero. Finalmente il nostro sogno di avere un animale in famiglia si era avverato e Billy, con i suoi grandi occhi scuri, aveva subito conquistato il nostro cuore.

Fu durante un temporale estivo, di quelli che arrivano improvvisi e violenti, che Billy riuscì a fuggire per la prima volta. Da quell’episodio ci rendemmo conto che il nostro cane aveva un terrore profondo e atavico dei rumori forti. Una paura così intensa che lo portava a stare male, con attacchi di vomito e dissenteria, e a compiere gesti disperati come la fuga, completamente in balia del panico.

Billy stava per lo più in giardino e mio padre decise di tenerlo in taverna durante i temporali, lo scoppio di fuochi d’artificio e petardi. Una notte, a seguito di un forte tuono che mi svegliò di soprassalto, sentii dei piccoli passi che si avvicinavano al mio letto. Billy era riuscito ad evadere dal cancelletto della taverna e a raggiungerci nelle nostre camere, in un disperato tentativo alleviare la sua paura e la sua sofferenza.

La vicinanza e il supporto emotivo del suo gruppo famiglia erano ciò di cui aveva bisogno per sentirsi al sicuro.

È corretto ignorare le emozioni dei nostri animali a scopo educativo?

All’epoca dei fatti si era nei primi anni ’90 e non si sapeva molto su come affrontare determinate situazioni né come rapportarsi alle emozioni dei nostri animali. Purtroppo ancora oggi, all’alba del 2025, tra i consigli più gettonati c’è quello di ignorare le emozioni del cane, che siano di gioia, rabbia o paura, allo scopo di educarlo in un’ottica esclusivamente comportamentista appellandosi unicamente ai meccanismi di condizionamento tramite rinforzo.

Ignorare non fa parte della struttura fisiologica del mammifero.

Le componenti che servono a connetterci con l'altro intervengono proprio nel momento in cui questi è in difficoltà. Quindi se il mio animale si trova in difficoltà e chiede il mio aiuto e io lo ignoro vuol dire che sincronicità, interconnessione, capacità di ascoltarlo attivamente e di prestargli le mie cure e il mio supporto non sono presenti. Di conseguenza imparerà che, di fronte alle difficoltà, non riceverà l’aiuto di cui ha bisogno

Ignorare il cane che ha paura e cerca in noi rassicurazione è errato e dannoso in quanto dovremmo essere la sua figura di riferimento. Dovrebbe essere più che chiaro, ormai, che le emozioni non si rinforzano e che accogliere la richiesta di contatto fisico, come una carezza, non conferma al cane la sua paura.

Le neuroscienze ci danno l’opportunità di essere più consapevoli della meravigliosa complessità dei nostri animali e di quanto essa ci accomuni in quanto mammiferi.

La Teoria Polivagale: perché ricerchiamo la connessione sociale

La Teoria Polivagale ci offre una chiave di lettura interessante per comprendere reazioni come la paura intensa che molti animali domestici, come cani e gatti, provano durante la notte di Capodanno. Tale teoria, sviluppata e presentata a partire dal 1994 dallo psichiatra e neuroscienziato Stephen Porges -e ad oggi applicata in svariati campi, tra cui la psicoterapia-, ci svela un affascinante aspetto della nostra natura di mammiferi.

Essa ci spiega come il nostro Sistema Nervoso Autonomo, che governa le nostre risposte involontarie, sia organizzato in sistema gerarchico deputato all’ autoregolazione fisiologica e comportamentale e alla coregolazione, ossia la capacità di regolarci reciprocamente inducendo calma e sicurezza.

A differenza dei rettili, con cui condividiamo il più antico sistema dorso-vagale, l’evoluzione ha dotato i mammiferi del sistema ventro-vagale, più recente dal punto di vista evolutivo e che ci permette di stabilire connessioni profonde, promuovendo la socialità e rilevando i segnali di sicurezza.

Questa capacità di connetterci con gli altri è fondamentale per il nostro benessere e la nostra sopravvivenza di fronte a pericoli e minacce per la vita. La ricerca di contatto sociale è un bisogno innato nei mammiferi, anche tra specie diverse. Il legame che creiamo con un animale domestico, ad esempio, ci porta istintivamente a offrirgli conforto, oltre che a cercarlo. Questo perché noi e i cani siamo animali sociali e ricerchiamo il supporto e la protezione dell’altro. E’ un meccanismo spontaneo, innato…eppure lo si rende così complicato!

L’emozione della paura alla luce della teoria polivagale

Porges, superando l’antagonismo tra il sistema simpatico e parasimpatico, descrive in termini di gerarchie di risposta i circuiti autonomici principali, ciascuno associato a un diverso livello di attivazione del sistema nervoso autonomo e a specifiche strategie di sopravvivenza.

Circuito Ventro-Vagale: Connessione Sociale e Sicurezza

È lo stato ideale, in cui ci sentiamo sicuri, connessi agli altri e in grado di regolare le nostre emozioni. Il nervo vago ventrale, che innerva il viso, la voce e gli organi toracici, è altamente attivo e promuove comportamenti di calma e di avvicinamento, fondamentali per la costruzione di legami sociali. Promuove la calma, la cooperazione, la coregolazione, la socialità e la capacità di rispondere in modo flessibile alle richieste dell'ambiente.

Sistema Simpatico: Mobilitazione e Risposta "Lotta o Fuga"

Quando percepiamo una minaccia, il sistema simpatico si attiva, preparandoci a reagire con la lotta o la fuga. Il cuore accelera, i muscoli si tendono e la respirazione diventa più rapida. Ci permette di affrontare situazioni pericolose e di proteggerci.

Circuito Dorsale-Vagale: Disconnessione e Immobilizzazione (Freezing)

Se la minaccia percepita è troppo intensa o prolungata, possiamo passare a uno stato di disconnessione, immobilizzazione e collasso. Il sistema nervoso parasimpatico dorsale si attiva, rallentando il cuore e la respirazione. È l’ultima strategia di sopravvivenza che ci permette di "fingere di essere morti" di fronte a un pericolo estremo.

Il sistema più recente inibisce il più antico, a patto che l’individuo trovi supporto nella relazione con gli altri membri del gruppo sociale. È da essa che dipende la sua sopravvivenza ed ecco il motivo per cui la connessione è, per i mammiferi, un imperativo biologico.

Premettendo che la paura è un’emozione funzionale alla sopravvivenza- così come è funzionale alla sopravvivenza la ricerca di prossimità-, alcuni animali percepiscono il frastuono dei botti come un’imminente minaccia per la vita.

La prima reazione naturale è quella di cercare prossimità, conforto e protezione all'interno del proprio gruppo sociale. Il nervo vago tenta di attivare il sistema ventro-vagale, promuovendo comportamenti calmanti e di ricerca di contatto.

Tuttavia, se l'animale percepisce che la situazione è troppo pericolosa o se non trova una figura di riferimento rassicurante, il sistema simpatico prende il sopravvento, innescando reazioni di ansia, agitazione e tentativi di fuga. In casi estremi, se l'animale si sente completamente sopraffatto, è il sistema dorso-vagale ad attivarsi, portando a immobilizzazione, reazione di difesa tipica dei rettili. L’animale può perdere i sensi e i segni vitali.

Questo spiega perché molti cani e gatti fuggano in preda alla paura o, peggio ancora, al panico per cercare rifugio durante i fuochi d'artificio.

Accogliere l’emozione del nostro animale, validarla e offrirgli supporto emotivo è il primo passo per aiutarlo a superare un momento difficile come lo è, ad esempio, la notte dell’ultimo dell’anno.

Cosa fare e cosa evitare per proteggere i nostri animali durante la notte di Capodanno: qualche consiglio pratico

Moltissimi animali d’affezione patiscono i rumori forti. Le cause possono essere molteplici: un trauma passato, una predisposizione genetica o semplicemente una maggiore sensibilità uditiva.

Di seguito troverai alcuni consigli pratici per aiutare il tuo cane o il tuo gatto a gestire le emozioni di questa notte e per sentirsi il più possibile al sicuro.

• Non lasciare il tuo animale da solo e tienilo in casa durante i botti anche se è abituato a passare del tempo in giardino o in balcone.

• Se hai un cane prediligi l’ultima passeggiata nel primo pomeriggio, evitando le ore serali durante le quali si intensifica lo scoppio dei petardi.

• Muniscilo di medaglietta con tutti i recapiti utili così da facilitarne il ritrovamento nel caso dovesse fuggire.

• Somministra l’ultimo pasto in anticipo, in modo da permettergli un’adeguata digestione.

• Crea un ambiente sicuro: Scegli una stanza tranquilla, lontano da finestre e porte, e crea per lui un rifugio confortevole.

• In ogni caso offrigli sempre la possibilità di rintanarsi in un luogo della casa in cui si senta più al sicuro, che sia una stanza o un rifugio sotto a un mobile.

• Sii presente, non ignorarlo e non rifiutare le sue richieste di vicinanza, la tua presenza è fondamentale per rassicurare il tuo animale. Se è lui a richiederlo gioca con lui, offrigli coccole e parlagli con voce calma.

• Maschera i rumori e scherma le finestre, accendendo musica rilassante come quella classica o con i suoni della natura e chiudendo vetri e imposte.

• Utilizza rimedi naturali come la floriterapia, in particolare i rimedi d’emergenza quali il Rescue Remedy di Bach o il Rimedio Floreo della linea I rimedi Italiani.

• Non farti prendere a tua volta dall’ansia, non tentare di trattenerlo, non forzarlo al contatto fisico, ricerca in te la calma e comunicagliela. Il messaggio da trasmettergli è “Non preoccuparti, ci sono qua io, andrà tutto bene”.

• Non arrabbiarti se dovesse avere comportamenti bizzarri o forti reazioni emotive.

• Consulta il veterinario: Se il tuo animale ha una paura molto intensa tendente al panico consulta il veterinario per valutare l'uso di feromoni, farmaci o altri rimedi naturali.

• Sensibilizza le persone sull’argomento spiegando loro che il nostro divertimento non deve costare la sofferenza del prossimo.

• In un’ottica futura valuta un percorso con un professionista del settore ad approccio sistemico relazionale che possa aiutare te e il tuo animale a superare o a gestire al meglio le situazioni più critiche.

Animali Selvatici: Vittime Silenziose

Le conseguenze dei botti sulla fauna selvatica sono molteplici. Oltre a gravi ferimenti e morti, i selvatici accusano panico e disorientamento per molto tempo dopo la notte di Capodanno. Questo, inevitabilmente, ha ripercussioni a lungo termine sulla sopravvivenza delle specie in quanto lo stress e l'esaurimento energetico indeboliscono gli animali rendendoli, ad esempio, più vulnerabili alle malattie.

È necessario un impegno collettivo volto a trovare alternative più rispettose dell'ambiente e degli animali, per garantire un futuro più sicuro alla fauna selvatica e per promuovere una convivenza pacifica tra uomo e natura, nel rispetto della biodiversità.

Un Appello alla nostra Umanità

Comprendere i meccanismi fisiologici alla base della paura negli animali ci permette di adottare misure più efficaci per proteggerli e garantire il loro benessere. Ricordiamo che ogni animale è un individuo unico e le reazioni dettate dalla paura possono essere diverse. L'approccio più adeguato dipenderà dalle caratteristiche individuali.

Infine, è importante scegliere modalità di festeggiamento e, in generale, stili di vita più rispettosi dell'ambiente e degli animali, facendo nostri valori quali rispetto, empatia, compassione e solidarietà verso tutti gli esseri viventi.

Senza tali valori gli auguri di pace, amore e serenità, tanto in voga nel periodo natalizio, perdono di ogni senso.

Che il 2025 sia un anno in cui ciascuno di noi possa cogliere il profondo legame che ci unisce a Madre Terra.


Bibliografia

Stephen W. Porges, La teoria polivagale. Fondamenti neurofisiologici delle emozioni, dell’attaccamento, della comunicazione e dell’autoregolazione

Stephen W. Porges, La guida alla teoria polivagale. Il potere trasformativo della sensazione di sicurezza

Deb Dana, La teoria polivagale nella terapia. Prendere parte al ritmo della regolazione