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Nel cuore dell'Inverno: riflessioni di un'umana e del suo cane
NEL CUORE DELL’INVERNO: RIFLESSIONI DI UN’UMANA E DEL SUO CANE
Se l’inverno dicesse: “Ho nel cuore la primavera”, chi gli crederebbe?
Khalil Gibran
L’inverno, come ci suggerisce anche l’etimologia della parola latina hibernum, è la stagione caratterizzata dal freddo e dal gelo.
Questa fase, per molti di noi malinconica, diventa un tempo di riposo e di attesa della luce e della vita che porta con sé.
Superato il solstizio d'inverno, Yule, la natura dorme senza tuttavia perdere la sua forza vitale che, silenziosa e impercettibile, si prepara lentamente ad esplodere.
Il freddo e il buio sono, infatti, elementi preziosi per permettere alla flora di recuperare nuove energie.
I semi riposano nella terra pronti a germogliare in primavera, mentre il tappeto di foglie, trasformandosi in fertilizzante naturale, arricchisce il suolo di tutti gli elementi nutritivi essenziali per la nuova vegetazione.
La neve apporta fertilità e idratazione al terreno, fornendo alle piante una preziosa riserva idrica grazie al suo graduale scioglimento.
Per la fauna selvatica questa è una fase dell’anno molto difficile a causa delle basse temperature e della scarsità di cibo.
Animali come ghiri, scoiattoli e ricci per limitare il consumo calorico e recuperare le energie si ritirano in letargo, condizione che durerà fino alla nuova stagione.
Alcune varietà di uccelli migrano a sud, alla ricerca di un clima più mite.
Molte specie si adattano alle rigide condizioni climatiche e ambientali alternando fasi di veglia e di caccia a lunghi periodi di riposo, accumulando grasso sottocutaneo come isolante termico e scorta di energia. Altre si spostano in ambienti più favorevoli allo scopo di trovare cibo, ad esempio avvicinandosi ai centri urbani.
RICONNETTERCI ALLA NATURA
Il tempo della natura non è il tempo della civiltà. È il tempo dell’usignolo, è il tempo del fiume, è il tempo della pace e dell’estasi.
Fabrizio Caramagna
Moltissimi anni fa, l’uomo viveva secondo un ritmo naturale e il suo tempo era scandito dall’alternarsi quotidiano del buio e della luce e dall’avvicendarsi delle stagioni.
I popoli antichi erano in grado di osservare e comprendere i messaggi che la natura inviava, plasmando il loro sapere, le loro attività di sussistenza, il loro nutrimento e l’intera esistenza in funzione della direzione del vento, dei colori del cielo, del comportamento degli animali e dei cambiamenti della vegetazione di stagione in stagione.
Le cerimonie festive della Sole e della Luna tradizionalmente celebrate dai Germani e dai Celti simboleggiano proprio il ritmo ciclico di Madre Terra.
Allo stesso modo, la cultura dei Nativi Americani è ricca di simboli e riferimenti che rappresentano lo scorrere delle stagioni e della vita, in totale armonia con la natura.
Con il passare del tempo e con il progresso tecnologico, artificioso e inquinante, con la vita nelle grandi aree urbane e la corsa al consumismo siamo diventati più avidi disabituandoci sempre più all’idea di essere figli di quella natura che, per migliaia di anni, ha sostenuto e permesso l’evoluzione della nostra specie.
Al giorno d’oggi subiamo come normali i ritmi di vita frenetici a cui la maggior parte di noi è costretto a sottostare.
Tutto si riduce ogni giorno a una corsa contro il tempo per poter portare a termine tutte le attività previste per la giornata e con un pensiero sempre rivolto al giorno dopo.
In questa cornice c’è poco spazio alla gradualità del risveglio, al naturale tempo di attività del nostro organismo e a una lenta discesa verso il riposo, con conseguente aumento di stress e di tutte le manifestazioni che esso comporta.
La velocizzazione forzata e innaturale a cui siamo sottoposti ogni giorno va in contrasto con ciò che la maggior parte di noi sperimenta a livello fisiologico e di conseguenza emotivo durante la stagione invernale.
Durante questa fase, infatti, ci sentiamo più rallentati, meno attivi e più malinconici, meno propensi alle iniziative sociali e più bisognosi di ritirarsi nel nostro silenzio introspettivo.
Non potendo frenare la corsa quotidiana il nostro equilibrio psicofisico ed emotivo vacilla.
Oggi si fa sentire più che mai l’esigenza di un ricongiungimento alla natura, di cui facciamo parte, e ai suoi ritmi. Negli ultimi anni, infatti, lo stress è stato riconosciuto come diretta conseguenza di uno stile di vita che in fondo non ci appartiene.
Hanno preso sempre più piede discipline volte a riprendere contatto con il nostro passo naturale, a partire dal respiro.
Desideriamo riappropriarci della nostra salute psicofisica e del nostro diritto di ritagliarci dei momenti di calma e tranquillità, durante i quali poter riconoscere i nostri bisogni, fissare nuovi obiettivi e fare progetti per il futuro.
La natura torna protagonista facendo da musa ispiratrice del cambiamento e guaritrice di animi troppo a lungo violentati e compressi.
Come ritrovare il contatto con noi stessi e sincronizzare il nostro ritmo con quello della Terra?
PASSEGGIATE INVERNALI IN NATURA CON IL CANE
Guardare la bellezza della natura è il primo passo per purificare la mente.
Amit Ray
Respirare a pieni polmoni aria di montagna, raggiungere una vetta, perdersi alla vista di scenari mozzafiato e passare quotidianamente del tempo all’aria aperta diventano un modo sano e rilassante per non impigrirci, mantenendoci attivi secondo un ritmo più adatto alle esigenze di ognuno.
Sono ormai risaputi i numerosi benefici che lo stare in natura anche in inverno apporta al nostro organismo, al nostro cervello e alle nostre emozioni.
Oltre ad aumentare le difese immunitarie, infatti, camminare in un bosco o sui sentieri di campagna incide positivamente sulla produzione di serotonina, meglio conosciuto come l’ormone della felicità, e favorisce una drastica diminuzione del cortisolo, direttamente collegato allo stress.
Se, come me, condividi la vita con un cane, è importante offrirgli quotidianamente uscite di qualità.
Perché non approfittarne e scoprire le bellezze naturali del territorio insieme al nostro amico a quattro zampe?
Nuovi boschi e nuovi sentieri da percorrere insieme a lui renderanno meno monotone e più avventurose le uscite per entrambi, facendoci sentire appagati e soddisfatti nonostante il freddo e il meteo non sempre clemente.
Passeggiare in un bosco, inoltre, ci dà l'opportunità di affinare i sensi e l'intuito. La natura sa essere molto generosa: piume, animali selvatici che si palesano per pochi istanti davanti ai nostri occhi, tracce del loro passaggio possono essere dei messaggi da cogliere per noi in quel momento.
Spesso capita di incontrare persone con un cane a seguito con cui condividere lo stesso cammino, passeggiata dopo passeggiata, andando così ad arricchire la nostra rete di relazioni e permettendo al nostro cane di coltivare sane amicizie con i propri simili.
Sedersi e ammirare un paesaggio dagli ampi orizzonti ci rasserena, offrendoci la possibilità di prenderci del tempo per noi e di respirare con lentezza.
Non è necessario aspettare il fine settimana, momento ideale per escursioni e gite fuori porta.
È sufficiente, infatti, sfruttare i parchi delle nostre città, boschi e campagne presenti sul nostro territorio.
GIARDINAGGIO INVERNALE
Il giardinaggio è un’attività che ci aiuta a riconnetterci con la natura e alla ricchezza della biodiversità attraverso alcuni dei suoi elementi come il clima, la terra, la fauna, il ciclo delle piante e lo scorrere delle stagioni.
Sebbene i giardini richiedano meno lavori di manutenzione occorre qualche attenzione in più per l’orto in particolar modo andando a mettere a riparo le piante più sensibili al calo delle temperature.
A questo scopo si possono mettere in atto alcune accortezze, come spostare i vasi in un luogo più riparato, ad esempio una piccola serra.
Oppure realizzare la pacciamatura, ovvero la copertura della terra tramite paglia o fieno in prossimità del fusto della pianta, utile a proteggere le radici dal gelo.
Come spesso accade, tra fine inverno e inizio primavera vi può essere un nuovo drastico calo delle temperature, dannoso per le piantine giovani.
Coprirle con tessuto non tessuto può rivelarsi una soluzione veloce ed efficace.
Per quanto riguarda le piantine in vaso sarà sufficiente annaffiarle in caso di precipitazioni scarse.
Una volta compiute queste operazioni, la natura fa il suo corso.
Non resta quindi che progettare i mesi a venire pianificando l’introduzione di nuove piantine nell’orto o nei vasi in balcone.
IL GIARDINO DEGLI UCCELLI
Un’ altra piacevole attività è il birdgardening, che unisce il pollice verde alla scoperta e all’ osservazione degli uccelli che popolano la nostra avifauna.
Questa attività permette di conoscere le abitudini di molte specie di uccelli selvatici e di aiutarle a superare la rigidità invernale, offrendo loro cibo, acqua e un riparo dalle intemperie e dai predatori.
Sarà sufficiente conoscere la loro dieta stagionale e disporre le mangiatoie in posizioni strategiche, ad esempio in prossimità di siepi e alberi sempreverdi che fungeranno da rifugio in caso di pericolo e condizioni climatiche avverse.
Nei giardini urbani tornano a fare capolino molti passeriformi come la cinciarella, la cinciallegra e il pettirosso, l’uccellino simbolo dell’inverno.
Piccolo, vivace e paffuto, diventa facilmente confidente con l’uomo, tanto che non è rado che ci saltelli intorno mentre lavoriamo la terra, alla ricerca di cibo.
Il pettirosso è anche un piccolo guerriero, pronto a difendere il suo territorio e le risorse alimentari ingaggiando furiose lotte contro i merli, fringuelli e altre specie di uccelli.
Il menù invernale, che condivide suo malgrado con gli altri ospiti, è principalmente a base di insetti e vermi, ricchi di proteine e facilmente reperibili in commercio, oltre alle energetiche palline di grasso, semi e frutta.
Con poche e semplici mosse, anche un piccolo terrazzo popolato da piante aromatiche a cespuglio e legnose, come ad esempio salvia e rosmarino, può diventare un piccolo mondo di biodiversità e offrire riparo a piccoli animali.
UN VIAGGIO TRA LUCE E OMBRA
Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.
Giuseppe Ungaretti
L’inverno, determinante per il ciclo vitale delle piante e degli animali, assume un significo profondo e spirituale sin dalla notte dei tempi.
Ci insegna, infatti, che luce e ombra sono due facce della stessa medaglia, in simbiosi e complementari. Così come la natura ha bisogno del buio per rinascere, anche noi abbiamo bisogno di attraversare momenti di difficoltà per crescere ed evolverci.
Il cane, con la sua innata capacità di vivere il momento presente, ci aiuta ad entrare in contatto con i nostri lati d’ombra e le nostre emozioni più profonde e, forse, talvolta scomode.
Uno degli insegnamenti più grandi che, nel tempo, ho ricevuto dai miei cani è che solo facendo luce sulle nostre fragilità possiamo prenderci cura di noi stessi e di loro.
L’inverno perde così il significato di stagione spenta e immobile e ci chiama a riflettere e a centrarci su quelli che sono i nostri desideri più profondi, dandoci la possibilità di lasciare andare ciò che non serve più, aprendoci a nuove prospettive e progetti pronti germogliare quando il tempo sarà maturo.
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